Vercelli: Consigliere comunale shock: “Ammazzate tutti i gay” (Giuseppe Cannata, Facebook) omofobia, lesbiche, lgbt, pedofilia

L’esternazione di Giuseppe Cannata (ex. primario dell’Hs vercellese di S.Andrea) ha sorpreso tutti e indignato molti.

“Ammazzateli tutti ‘ste lesbiche, gay e pedofili”.

Giuseppe Cannata

Va bene che quando il giovane Cannata era studente di medicina (e doveva cercare di dare l’esame di psichiatria) la scienza credeva si trattasse di malattie da curare (forse diceva pedofili ma intendeva gender) tuttavia, da allora ad oggi -cazzo- ne abbiamo fatti di bei progressi, basta assistere a un gay-pride o ascoltare le argomentazioni dei soggetti portatori di tali giuste idee. BENE.

Forse, con quella frase, credeva di sintetizzare il ..

Pur con questa attenuante, dico: Giuseppe, stavolta (forse è la prima) hai proprio Cannato!

Ai nostri giorni puoi proporre l’assassinio di Salvini, e tutto va bene (silenzio generale, quasi generale) .. puoi stuprare chi ti pare e magari dicono che eri malato e non ti fai neppure un giorno di galera .. ma ci sono “specie” (giustamente) protette (quasi sempre solo apparentemente): Lupi, orsi, migranti. Altre sono molto ben garantite (nei fatti): guardacaso, si tratta proprio quelle citate da Cannata (la terza è protetta del tutto involontariamente, secondo molti).

Possibile che non si aspettasse la reazione indignata di tutto l’arco costituzionale-vercellese, piemontese .. ne ha parlato pure il Corriere del Ticino !? .. non è che (ipotizzo) il settantaduenne benestante ex primario, ora pensionato (finì la carriera al pronto soccorso..) .. non abbia deciso di uscire da quella pericolosa conventicola che ormai è ogni comune italiano .. con i connessi rischi di galera (soprattutto se non sei un vero criminale-navigato) .. per potersela così svignare e godersi la pensione .. ma con l’ormai famoso coup de théâtre?! .. fra i clamori della folla provocati da quelle due righe?

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Consigliere comunale shock: “Ammazzate tutti i gay”

Le scioccanti dichiarazioni di Giuseppe Cannata su Facebook

Frasi scioccanti quelle di Giuseppe Cannata, vicepresidente del Consiglio comunale di Vercelli (Fratelli d’Italia) e membro dell’Ordine provinciale dei medici e odontoiatri, che su Facebook scrive: “Ammazzateli tutti ‘ste lesbiche, gay e pedofili”.
Tanti i commenti di biasimo verso le parole di Cannata, con l’Arcigay locale che chiede le dimissioni del consigliere comunale: “Il contenuto della frase risulta di una violenza inaudita sia per la minaccia di morte, sia per l’accostamento fra l’omosessualità e la pedofilia. Mai, prima d’ora, siamo stati insultati e aggrediti in maniera così violenta da parte di un rappresentante delle Istituzioni della nostra città. Per tale ragione chiediamo le immediate dimissioni di Cannata dalla carica di consigliere comunale e chiediamo la sua espulsione dall’Ordine provinciale dei medici e degli odontoiatri di Vercelli. Presenteremo un esposto all’Ordine provinciale dei medici e degli odontoiatri e decideremo se adire le autorità giudiziarie per costituirci parte civile”.Consigliere comunale shock: “Ammazzate tutti i gay”

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DIMISSIONI, UNICA STRADA – Le parole del Vice Presidente del Consiglio Comunale di Vercelli sugli omosessuali non ammettono altra soluzione

Forse non tutti si sono ancora accorti, o accettano l’idea, che Facebook sia un mezzo di comunicazione, al pari di tutti gli altri.
Il commento pubblicato su Facebook dal Vice Presidente del Consiglio Comunale di Vercelli, Giuseppe Cannata, a proposito di episodi (presunti) accaduti in Emilia Romagna e che hanno a che fare con la differenza di genere, rappresenta un fatto del tutto inaccettabile, senza riserve, “se” e “ma”.
Per più di un motivo, che è persino superfluo (ma bisogna farlo, in sintesi e per chiarezza di cronaca) richiamare.
Non si tratteranno gli aspetti di merito, relativi alla necessità di appurare se il tenore delle affermazioni con le quali il testo esplicitamente si riferisce ad ipotesi di reato (se ne ammetta pure, nelle intenzioni, il carattere iperbolico ed avulso da fattispecie reali: non conta) debba essere deferito all’esame delle Autorità cui compete esaminare queste cose.
Né si tratterà del carattere evidentemente omofobo e – di nuovo – contiguo ad ipotesi calunniose, nel momento in cui, di fatto, si assimilano le figure di “gay” e di “lesbiche” a quelle di “pedofili”.
Tutto questo compete all’esame degli specialisti.
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Ai cittadini comuni ed ai componenti del Consiglio Comunale, la massima espressione dell’identità civica, toccano altre valutazioni.
La prima: è persino banale osservare che i Consiglieri Comunali rappresentino tutta la società civile vercellese.
E che l’Ufficio di Presidenza (Presidente e Vice Presidente) del Consiglio Comunale, a sua volta, rappresenti tutta l’Aula nel suo complesso, essendone Organo di garanzia.
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Non vi è dubbio, in chiunque prenda in esame quanto accaduto, che non vi sia la minima sintonia tra il pensiero, i sentimenti, dei cittadini e quelli espressi dal Vice Presidente del Consiglio Comunale, così come non vi sia sintonia tra ciò che pensino i Consiglieri e ciò che affermi il loro Vice Presidente.
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Persino il Papa – come si ricorderà – ha voluto dire, un giorno, rispondendo ad un giornalista con cui conversava nel corso di una trasferta in aereo: chi sono io per giudicare una persona gay?
Abbiamo ragione di credere che, se questa prudenza e questa umiltà ( e, infine, questa carità ), sono fatte proprie dal Successore di Pietro, anche l’atteggiamento di chi sia nientemeno che il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Vercelli, possa così connotarsi, uniformandovisi.
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Non abbandoniamo, però, il terreno propriamente istituzionale e, così, segue la seconda valutazione.
Chi è posto al vertice di una Istituzione ( tanto più assembleare e non solo di un Esecutivo ) rappresenta anche i cittadini gay e lesbiche.
Ammesso che il proprio senso critico, la propria carità, la propria discrezione e, in ultima analisi, la propria intelligenza, non suggeriscano a lui deduzioni differenti, resta il fatto che il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Vercelli tradisce il proprio mandato nel momento in cui esprime ostilità nei confronti di cittadini che, invece, è tenuto a rappresentare.
A rappresentare, esattamente come tutti gli altri.
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Il punto che tocca prendere in esame alla maggioranza politica di cui il Vice Presidente fa parte è proprio questo: il tradimento del mandato.
Perché il cittadino gay, la cittadina lesbica hanno tutto il diritto di entrare in Municipio, essendo salutati con cordialità e rispetto dal Presidente, dal Vice Presidente del Consiglio Comunale, così come da ogni altro Consigliere o dipendente del Comune.
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Di fronte al tradimento del mandato la strada è una sola: lasciare l’incarico.
Meglio se per dimissioni volontarie.
La maggioranza che sostiene l’Amministrazione di Andrea Corsaro si trova di fronte al primo vero problema politico: prima lo saprà affrontare e risolvere, prima potrà considerare chiuso l’incidente e continuare a pensare al futuro.
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Infine, un’osservazione persino banale, ma che forse non è superfluo richiamare.
Forse non tutti si sono ancora accorti, o accettano l’idea, che Facebook sia un mezzo di comunicazione, al pari di tutti gli altri.
Ignorare questa realtà, con i suoi risvolti peculiari e, tra tutti, l’amplificazione di ciò che si scrive, così come del conseguente potenziale offensivo, significa maneggiare senza la necessaria consapevolezza uno strumento che, in sé, non è né buono, né cattivo.
Buono o cattivo può essere l’uso che se ne fa, così come sufficiente o insufficiente può rivelarsi la mediazione della ragione.
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Probabilmente Cannata voleva solo dire che ..

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