La violenza (con l’illegalità) caratterizza ogni momento della politica, privandola ora di qualsiasi ragionevolezza e mediazione. Viviamo come in un perenne

VIDEOGIOCO (di Donato Sansone)

Ultima modesta ma volonterosa-“volontaria” è la consigliera pratese Monia Faltoni che commenta con la frase

“standing ovation”

un vecchio post nel quale qualcuno apostrofava un Matteo Salvini “costipato” (informava gli amici) con la frase

“lascia il gas aperto e vai a dormire”.

foto tratta dal sito del comune di Prato:

http://governo2014.comune.prato.it/archivio7_consiglieriassessorisindaco_1_21.html

Accortasi d’aver esagerato, invece di porgere le dovute scuse, promette “denunce in serie” e “inventa” giustificazioni .. solide come i castelli di sabbia che a Prato non ci sono:

Polemica su Salvini, Faltoni: “Il mio post è stato artefatto. Denuncio chi mi ha insultata sui social”

Gli effetti dell’odio gratuito si son visti .. ecco puntuale la presentazione del conto, alla cassa:

Furto in villa Verdini, sfregio al quadro di Salvini: le indagini

.. chissà se i suoi genitori che nel 1971 imposero il nome di Monia avevano pensato alle dolci note della canzone che imperversava nel ’68 .. se si, non è servito!

Peter Holm – MONIA, 1968

Qualche giorno fa Giulia Bodo, attivista Lgbt vercellese, vicina alle Sardine (ma loro hanno preso le distanze..) ha di fatto augurato la MORTE a tutti i leghisti, facendo per di più rifermento a una persona defunta, Gianluca Buonanno: “Auguro BUONANNO ai leghisti e un meraviglioso 2020 antifascista, antirazzista e arcobaleno a tutti gli altri “

(.. seguivano emoi illustrative). Il mainstream riuscì ottimamente, in gran parte, a non spiegare l’accaduto.

Giulia Bodo (sardina lgbt?) fa gli auguri alla Lega, nel Suo Style

La morte si presenta quando non ce l’aspettiamo e purtroppo anche Giulia ne ha appena sofferto la conoscenza:

Garofani rossi e messe di ricordi per Fulvio Bodo “politico di valore, uomo buono”

Impossibile non ricordare, con Fulvio Bodo il compagno di partito Bettino Craxi della cui fine ricorre nei prossimi giorni il ventesimo anniversario, pure lui colpito forse in eccesso, non se ne comprese abbastanza il patriottismo indefettibile. E noi, i “puri”(?), l’abbiamo ammazzato.