Rula Jebreal al Festival di Sanremo .. parlerà dell’amico Harvey Weinstein o di violenza sulle donne? – Gian Paolo Serino, Alfio Kranic, Diletta Leotta, Achille Lauro, Amadeus 

Rula con un vecchio amico, tosto impegnati in giochi di ruolo? 

Alla fine avremo Rula Jebreal, al Sanremo 2020. Potrà solo parlare di violenza sulle donne, niente politica! .. già, che c’entra la politica ..? .. ecco la risposta (sintetica) di Alfio Kranic:

Rula a Sanremo
Dopo aver lasciato l’Italia perché siamo razzisti (noi) .. vorrà ricondurci sulla retta via .. per denaro (25mila euro per qualche parola .. un monologo ..  e un bel vestito da sfoggiare  .. sponsor .. qualcuno ..) .. in tandem con la Jebreal potrebbe esserci nientemeno che Diletta Leotta, che vorrebbe trattare lo stesso argomento ..
ovvero: Galeotta/o fu il cachet.
Insomma .. chi ha pregato di riaccoglierla quale figliola prodiga? .. a Sanremo? .. potevamo perderci questa nuova Nilla Pizzi?

.. ma c’è dell’Altro  .. Gian Paolo Serino.. ci sottopone la foto in alto .. si vede Rula con un amico .. intimo (stando alla “posa”) ..  non pare proprio che stesse pensando di denunciarlo .. chessò! .. per stupro .. (consenziente? .. oppure .. niente?):

(..) Harvey Weinstein, il produttore hollywoodiano sotto processo in questi giorni per stupri e violenze con le attrici protagoniste dei suoi film. Da lì è nato il movimento #MeToo …. Una foto che risale al 2010 per il “red carpet” del film “Miral” durante l’ “Hamptons International Film Festival” di New York,, prodotto proprio da Weinstein, diretto da Julian Schnabel e tratto niente di meno che dal romanzo della Jebreal “La strada dei fiori di Miral”.  

(…) (2)
Fra i tifosi di Rula c’è Davide Faraone, politico della sinistra .. niente di strano o miracoloso, la faraona (Numida melagris) .. faraona mitrata, più nota popolarmente come gallina faraona (Numida meleagris (Linnaeus1758)), è un uccello galliforme della famiglia dei Numidididiffuso allo stato selvatico soprattutto nell’Africa settentrionale. È l’unica specie del genere Numida.[3] Per la prelibatezza delle sue carni, è stato importato in EuropaMedio Oriente e nelle Americhe, dove è stato introdotto sia come animale da allevamento, sia, in misura minore, come selvaggina….

(1)

Sanremo, Nilla Pizzi e altro:

Me ne frego:    Benché attribuito a Gabriele D’Annunzio, lo slogan si è probabilmente diffuso tra gli Arditi durante la prima guerra mondiale e la successiva Impresa di Fiume. Trae origine dalla scritta che un soldato ferito si fece apporre sulle bende, come segno di abnegazione totale alla Patria.  Slogan fascisti

(2)

Rula, a Sanremo parlaci anche di questa foto

Dopo le polemiche scatenate dalla probabile partecipazione della conduttrice italo-palestinese Rula Jebreal al Festival di Sanremo i vertici della Rai hanno annunciato che potrà salire sul palco ma “unicamente per un discorso sula violenza delle donne”. Un nuovo format(o) di autocensura preventiva che qualunque giornalista serio rifiuterebbe. La ribelle Rula Jebreal sembra aver accettato: paladina della libertà di parola, che comunque sa usare bene, è indubbiamente preparata e non si comprendono gli insulti sessisti e razzisti che le vengono mossi. Ha le proprie idee e vanno rispettate. Almeno sino a oggi: questa “museruola mentale” che la Rai le ha imposto ricorda giochi di Potere che la stessa giornalista sono anni che condanna.
La Jebreal si è sottomessa completamente e di certo il discorso che farà sulla “violenza sulle donne” sembra come minimo contraddittorio. Anche perché Rula Jebreal ha avuto rapporti di lavoro con Harvey Weinstein, il produttore hollywoodiano sotto processo in questi giorni per stupri e violenze con le attrici protagoniste dei suoi film. Da lì è nato il movimento #MeToo che tanto scalpore ha suscitato, giustamente. Lascia un pochino perplessi che adesso esca una foto in cui la giornalista appare tutta sorridente accanto al produttore.
Una foto che risale al 2010 per il “red carpet” del film “Miral” durante l’ “Hamptons International Film Festival” di New York, prodotto proprio da Weinstein, diretto da Julian Schnabel e tratto niente di meno che dal romanzo della Jebreal “La strada dei fiori di Miral”.

Ora: è vero che uno più uno non fa sempre due, ma dalle tante testimonianze uscite nello scandalo Weinstein l’unico fatto certo è che “tutti nell’ambiente sapevano delle sue pressioni e inclinazioni al corteggiamento sessuale spinto”.Possibile che la Jebreal non avesse mai sentito circolare queste voci? I casi sono due: o sapeva e ha taciuto oppure non sapeva e quindi che giornalista è? Certamente la meno indicata a farci un discorso dal pulpito di Sanremo.

Gian Paolo Serino, 8 gennaio 2020    Rula, a Sanremo parlaci anche di questa foto

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